Argentatura di oggetti in argento:
L'argento è tra i metalli più malleabili. Per dare maggiore durezza e durata al metallo, i maestri argentieri crearono diversi tipi di leghe. La più comune è quella con il rame. Il titolo, ossia la percentuale minima di argento puro presente nella lega, si esprime in parti per mille, per esempio argento 800% significa che in un kg di argento vi sono 800 gr di argento puro e 200 gr di rame.
Naturalmente la presenza del rame altera il colore bianco lucente dell'argento puro, per questo, i maestri argentieri dopo la lavorazione argentano gli oggetti con argento 1000%, restituendo al metallo il primitivo splendore. L'argentatura può essere ripristinata qualora il tempo e l'uso ne abbiano consumato il sottile strato.
L'argentatura è stato il primo procedimento galvanico ad essere trattato su scala industriale. Partito all'inizio dell'800 da Inghilterra e Francia si è presto diffuso in tutta Europa e nel mondo. L'argentatura consente di realizzare una notevole economia utilizzando materiali poco nobili e migliorandone le proprietà; infatti, con un trattamento superficiale opportuno, trasforma materiali poco costosi, meccanicamente, chimicamente o esteticamente inadeguati alle condizioni di esercizio, in beni di vasto consumo.
I trattamenti galvanici sono effettuati per diversi obiettivi, tra cui protezione contro la corrosione atmosferica, miglioramento delle caratteristiche estetiche e di durezza superficiale.
Doratura di oggetti in metallo:
Il processo di doratura, ma anche di argentatura o di elettrodeposizione di altri metalli e leghe consiste nell'elettrolisi di una soluzione acquosa i cui componenti principali sono i sali di oro (o di altro metallo impiegato per il ricoprimento).
Generalmente l'anodo è costituito da lastre o barre di oro che durante l'elettrolisi si consuma per rifornire la soluzione degli ioni che si scaricano sul catodo, costituito dall'oggetto che si intende ricoprire.
Esempi di Doratura Prima / Dopo